Antony "Mahote" Grissem

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Meheter

Posted on 25/6/2014, 15:07

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« Tu che ascolti questi miei pensieri, che vedi questi miei giochi, anche tu. Come dici? Io non ci giurerei...
Hahaha, sorry but you are so... easy... to deceive! Hahaha! »

-Identità-

Nome e Nome d'arte e Cognome: Antony "Mahote" Grissem
Sesso: maschio
Segni particolari: Nessun segno particolare, a parte forse i giochi di prestigio che si porta dietro, il vestiario e i tatuaggi sul volto.

-Numeri-

Età: 16 anni
Data di nascita: 9 Giugno 1998

-Luoghi-

Provenienza: America
Lavoro: Prima di arrivare sull'isola era uno studente appassionato di giochi di prestigio. Sull'isola al momento fa il naufrago e basta.

-Descrizione Fisica-

Abile con le mani, è dotato di una buona agilità e di doti acrobatiche, è magrolino e neanche tanto alto, raggiunge a malapena il metro e sessanta. Pelle chiara, suoi capelli sono di colore grigio scuro, lisci e un po' lunghi, tant'è che la frangia gli potrebbe tranquillamente coprire gli occhi color grigio-azzurro. Le sopracciglia sottili, le ciglia un poco lunghe, e i disegni (sono tatuaggi, non voleva rischiare che si sciupassero durante uno spettacolo) sul volto contribuiscono a rendere la sua figura ancora più simile di quanto già non sia a quella di un mago.
Veste solitamente un paio di pantaloni lunghi leggeri, eleganti e neri, uniti con una camicia bianca.
Se deve esibirsi, o deve essere elegante, aggiunge una cravatta nera ed una specie di gillet nero con rombi e colletto rossi, e bottoni dorati a forma di stella. Oltre a questo ha sempre con se almeno un paio di comodi guanti neri, ed un cappellino a cilindro del medesimo colore, oltre ad una giacca del completo sempre di quel colore. Questo vestiario oltre ad essere elegante è adatto sia alle zone calde sia a quelle fredde, e gli permette grazie alle molte tasche di eseguire meglio i suoi giochi di prestigio.

-Descrizione Psicologica-

Molto spesso positivo ed entusiasta, è curioso e alle volte impulsivo, risulta abbastanza ben disposto, socievole, alle volte un po' ingenuo, e aperto verso un po' tutti.
Solitamente si mantiene educato e sufficientemente calmo da non provocare rabbia negli altri, però sovente gli può capitare di ritrovarsi in uno stato quasi esaltato ed in situazioni particolari da lui stesso involontariamente o meno create.
Inoltre, che sia colpa dell'incidente che gli ha scombinato il cervello, della sua stessa natura, o ancora di qualche radiazione, ogni tanto se ne potrebbe uscire con frasi, azioni, varie ed eventuali un po' strane. Robe da pazzi, insomma.
Non è un combattente, non gli piace combattere ne tanto meno ferire, se necessario è però in grado di difendere se stesso e chi gli sta a cuore.
Gli piace esplorare il mondo, imparare quanto possibile su qualunque cosa, leggere e curiosare tra gli oggetti degli altri, specialmente se tecnologici e/o di forma per lui strana.
Da quando ha scoperto cosa è in grado di fare, ovvero le sue doti da prestigiatore, ha iniziato a contarvi veramente tanto e non perde tempo nell'utilizzarle per divertirsi, ovviamente senza fare male a qualcuno, anche se i suoi scherzi potrebbero portare gli altri a far male a lui.

-Background-

Storia: Un prestigiatore deve essere in grado di fare divenire bianco il nero, e nero il bianco, senza che il pubblico capisca come. Allo stesso modo deve riuscire a controllare i propri impeti, rimanendo calmo anche di fronte alla... 'vittima più appassionata'. dei suoi giochi e scherzi. Purtroppo, non sempre questa 'vittima' ricompensa in modo adeguato tale autocontrollo.
Antony si trovava su un aereo, uno di quelli belli grandi, con pochi passeggeri e tanto spazio, sul quale ti permettono di tenere una valigia con te. Il ragazzo aveva deciso di tenere dentro quest'ultima gli abiti di scena e gli strumenti per i suoi giochi di prestigio, con i quali giocava da quando l'aereo aveva preso quota.
Risate, stupore, divertimento aleggiavano nell'aria senonché, d'improvviso, alcuni dei presenti andarono fuori di testa ed iniziarono a picchiare tutti coloro che gli capitavano davanti. Antony non è un amante dei combattimenti, e quindi restò in disparte cercando con voce e tono calmi di farli ragionare, inutilmente.
Il parapiglia degenerò, un pugno di qua un calcio di là il numero di rissaioli aumentò fino a coinvolgere più di metà dei presenti. A nulla servì l'intervento delle hostess, anzi! Fu controproducente poiché una di loro, per fuggire, si rifugiò nella cabina di pilotaggio permettendo in questo modo agli scalmanati di raggiungere i piloti, e stenderli.
L'aereo iniziò a precipitare, qualcuno tentò addirittura di prendere il controllo della cloche, aveva forse visto troppi film.
Il panico dilagò, persino i rissaioli si fermarono un attimo, pochi secondi prima che la situazione degenerasse ulteriormente. Urla, spintoni, altri pugni, i più furbi andarono alla ricerca dei paracadute, aiutati dalle hostess.
Poi, aprirono il portellone.
Antony si ritrovò, nemmeno lui sa come, fuori dall'aereo con la valigia con i suoi giochi in una mano, ed un paracadute nell'altra, che prontamente indossò. Vide pochi altri lì intorno che stavano facendo lo stesso, mentre molti dei passeggeri erano rimasti sull'aereo, forse fermati dai rissaioli o dal panico, oppure si erano buttati senza il paracadute.
Tirò la cordicella, e l'ala si aprì.
Era la sua prima volta con un paracadute, il vento era forte e sembrava che il mare fosse in tempesta. Per molto continuò a volteggiare, ignaro del suo destino e di cosa fosse successo a tutti gli altri, persi di vista oramai da tempo. Anche del nonno non vi era traccia.
Raggiunse l'acqua, infreddolito, stanco, ma vivo. Le onde lo travolsero, lo sommersero, riuscì a stento a togliersi il paracadute e ad agganciarsi alla valigia, unico oggetto galleggiante nei dintorni.
Svenne.
Privo di coscienza giunse dopo non si sa quanto su una spiaggia, sconosciuta e misteriosa, ma l'importante era essere vivo.

Il Passato: Antony è nato in America da genitori americani, la sua è una famiglia perfettamente nella media, l'unico particolare degno di nota potrebbe essere la libertà che il ragazzo ha avuto, dovuta alla mancanza dei genitori. Il padre, un camionista che lavorava di giorno e trascorreva molte volte la notte fuori casa, e la madre, un medico che stava quasi sempre in ospedale, non avevamo molto tempo per il figlio e quindi questi visse per la maggior parte della sua vita con i nonni.
Gentili, sempre disponibili, essi aiutarono Antony a sviluppare le sue doti: sin da giovane ha sempre dimostrato passione ed abilità per il gioco di prestigio.
Faceva piccoli spettacoli per i parenti, per i genitori, per gli amici. Era più di un hobby, era ciò che voleva fare in futuro.
Gli anni passarono, il ragazzo crebbe felice, calmo, forse un poco ingenuo ma comunque bene. Si allenò spesso coi suoi trucchi, a scuola riusciva a mantenere voti non inferiori al sette, la vita trascorreva tranquilla. Ogni tanto viaggiava per l'America in aereo, accompagnato dai nonni.
Un giorno decise di andare in oriente alla ricerca di nuovi giochi di prestigio, e si imbarcò quindi con il nonno.

-Altro-

Ha sempre con sé qualcuno degli oggetti che compongono alcuni dei suoi giochi di prestigio: carte, dadi, e simili.

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